Non c'è molto da dire,
meno del previsto,
non ho che un giorno in più
e devo anche abituarmi a questa
nuova penna.
Il limite è domani.
Di nuovo sai cercare,
e di nuovo sai volere qualcosa,
cosa sai di nuovo...?
Ti hanno portato qualcosa per
coprirti,
un'opera che inseguivi da
tempo,
cosa è poi di nuovo?
Cosa ci vuole a distruggere
un ombra,
o a rendere nemico un amico,
niente di nuovo dal fronte.
Bello è sentire il soffio
di un attimo,
certo non è come una
vita,
Una nuova desolazione.
Terre, mari,
vorrei scoprirne di nuovi
dove uomo non ha mai messo
piede...
Tempo.
Nuovi scrittori e nuovi scritti,
cambieremo il paesaggio alla
luna,
una luna che pare non esserci...
Grandi momenti.
Ritmo e tempo,
la pioggia che cade portando
frasi,
frasi che nascono senza poesia,
poesia che torna senza paura.
Paura è solo una parola,
il coraggio è di chi
ha paura,
con ovvio pensiero alla fine,
il tutto non è poi
che niente.
Qual'è la funzione di
una stazione?
Quale quella di DIO?
L'irriverenza di un confronto.
Non ho paura di voi.
Tutto sa continuare con duplice
scadenza,
una è la morte,
l'altra è una ricerca
di che cosa non so.
Forse Dio, oppure è
solo sesso,
o magari la giovinezza che
va.
O la vecchiaia che viene,
come un compito a scuola,
un compito che non sai svolgere,
che nessuno ti ha mai spiegato
bene,
come canti bene maestra mia.
Certo che è facile scrivere,
mettere parole una dietro
l'altra,
poi c'è tanta gente
che lo fa...
e se leggi qui...
scrivimi ti risponderò
bello mio.
Ogni tanto si appare il ricordo
di lei
e allora mi fermo a pensare,
so perfettamente che è
inutile,
ma non mi tocca smettere,
sarà per un'altra volta.
La vita vale cento giorni al
cinema,
posto dove sai sempre come
va a finire,
eppure a me piace stare a
guardare
quei due che scopano...
sono un maniaco che vige...
alla ricerca di un occasione
mancata.
La moda che tutti ed ognuno
seguono,
la massificazione di singoli
atteggiamenti.
Mente che lavora sodo...
Non è così facile
studiare,
ma io un giorno ce la feci...
La cacca ancora è perenne.
Così anche se spesso
sono avvicinato dal suo ricordo,
preferisco guardare i tuoi
occhi ora,
il rifugiarsi nel passato
è solo una scusa
e penso che sia giusto cambiare,
certamente in meglio,
se no è inutile, forse
pace.
Ammiro l'uso che hai fatto
di quell'aeroplano,
lo hai montato assai bene,
ma io preferisco le donne
a te maschione,
anche se tempo fa un mio amico
mi fece una sega.
C'è gente che è
viscida come un gatto
ma non è egualmente
affascinante.
Cosa si può continuare
a dire,
le frasi fatte le hanno inventate
i pollaioli.
Io a volte cerco di fare il
poeta,
anche se sento la tua mano
che mi schiaccia,
e vorrei dedicare tutto a
chi è morto,
perché ha già
scoperto l'alto dilemma
oppure ci è rimasto
fregato.
Grandi sogni seguono la mia
mente,
gigantesche esibizioni, e
concerti memorabili,
le tasche piene,
e perché no, il cervello
a corto di idee.
Ma chi è che guida
la mia mano,
se non un cervello malato
e stanco,
un cervello penoso e pensoso.
Assai lontana potrebbe essere
la meta,
c'è gente che corre
da parecchi anni,
c'è pure chi ha provato
a raggiungerla.
Anche se so perfettamente
che è tutto da rifare,
a te ti salverei, ma solo
perché stai leggendo
ciò che io ho scritto,
scritto solo e assolutamente
per te.
Non l'ho fatto per farti riposare,
né per distrarti dopo
una giornata di lavoro,
neppure idealmente per farti
pensare
solo per farti dire "ma che
cazzo faccio".
Io intanto ti volterò
le spalle
per non vedere le smorfie
del tuo viso,
e, se potrò, cercherò
di cantare con te.
Che noia mortale è il
tuo seno,
l'ho già visto almeno
mille volte
fosse almeno fosse bello e
appetibile.
Ma cosa vuoi che me ne freghi
ancora.
Lavati ti prego,
emani una puzza nauseabonda,
più tardi magari,
più tardi.
Il sesso? Tu dici che è
importante?
Hai perfettamente ragione,
non c'è cosa più
bella che fottere,
e anche farsi una sega non
è brutto.
Stanno parlando di abolire
la scopata,
di togliere ogni piacere alla
vita,
sono pazzi bisogna fermarli
subito,
ma presto prima che sia troppo
tardi.
Che cosa sarebbe un mondo senza
futuro,
avete mai letto 1984?
Ma un futuro che si preannuncia
brutto
penso che sia molto peggio,
Forse vincerai un premio bella,
forse sarai la prima a vincere
per la tua nuova testa,
ma lasciami dire la verità,
sei odiosa al punto che ti
ucciderei.
Così per finire vi dico
che urlo,
urlo per non farla mai finita,
urlo la gioia o se mai la
noia,
urlo il dolore e caso mai
la morte.
Non ho mai pianto per te bella,
non lo vorrò mai fare,
ma se un giorno deciderò
di cantare,
ti giuro non sarà merito
tuo.
Ma per concludere ci vuole
un'idea nuova,
un crescendo di immagini e
paure.
Penso che la cosa non sia
facile da fare,
così credo che proporrò
una nuova gara.
Dieci minuti di paura e terrore,
Dieci minuti per smettere
di gioire.
Tutto sarà per giorni
e giorni duro,
ma i benefici si vedranno
alla fine,
quando tutti si ribelleranno
e vi spaccheranno il muso.
Tutto sta a non smettere mai,
neppure con il vizio del fumo,
perché il dolore è
dato solo alla fine.
Oppure è uno strano
pensiero,
quel vizio assurdo che si
chiama vita,
come scrisse
tempo fa, di certo,
ore fa, come non mai,
adesso.
Non credo che ti vestiresti
mai da soldato,
tu sei una donna e puoi non
farlo,
è comodo dire ti odio,
ma tu sei migliore?
Lotta dura senza paura,
slogan che si sono persi per
scarso senso,
solo dei nostalgici ancora,
a volte, li ripetono.
Ieri ho visto fasci
e dp che si picchiavano,
per che cosa; tanto lo sanno
che la merda c' è per
tutti.
Ma la rassegnazione va condannata,
e tutti lo fanno ogni giorno,
da sempre e per sempre,
comunque io non sono tanto
forte e i deboli muoiono.
Bisogna abolire la legge del
più forte,
è una carognata bella
e buona',
bisogna abolirla prima che
sia troppo tardi,
prima che i deboli periscano,
ed allora si cercheranno altri
deboli.
Non ho mai scritto tanto,
e forse non avrei mai dovuto
farlo,
ma è certo che sono
stanco
e la penna non scivola più
come prima.
Parole una dopo l'altra,
così come sgorgano
dalla mia mente,
senza una censura interna,
che è poi la cosa più
terribile,
Ma poi domani sarò
contento di ciò che ho fatto,
oppure non capirò la
mia scrittura.
Ancora un po' di noia,
solo un po' di vendette per
la vita,
la predica è l'abbandono,
la fine è il smettere
di rifiutare.
L'anarchia di quella gente
è solo,
come ogni volta si è
detto,
la legge del più forte.
La mia è quella del
più debole,
di chi ha paura di un pugno,
perché da sempre anarchia
è amore.
E tu leggerai questo mio libro,
forse lo intitolerò
con il tuo nome,
di certo lo chiamerò
come sarà.
Brillano ancora i tuoi occhi
o erano solo lacrime di coccodrillo.
Sono stato un folle a pensare
che mi amavi,
sono stato un folle a cercare
di seguirti,
il mio mondo è così
diverso dal tuo,
e per niente complementare.
La mia anarchia è l'aiuto.
Così anche questa serata
è finita,
Come un diario scritto appena
io ti saluto.
Certo ora tu ti starai facendo
uno spinello,
io non l'ho fatto mai,
e forse non lo farò
mai.
Non sono uno scemo ne altro,
sono solo un po' stanco e
vorrei riposarmi.
Ti auguro un po' di bene piccola
mia
e se un giorno tornerò
a credere pregherò per te.
Sei così stupida che
hai bisogno di un santo dalla tua
Oggi ho scoperto che non sono
poi così stanco.
E' un cielo che si apre,
ed una montagna a mezzanotte.
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