12/10/81

Gioia di vivere,
l'alto poema delle stelle,
desiderio e passione.

A volte non è poi così facile,
mi pare tutto più assurdo
anche se rimane,
e.. a volte appare inosservata,
una sottile preferenza della vita alla morte.

E paiono inopportuni i fiori,
forse è meglio un cioccolatino,
oppure nella notte,
se non è troppo rischioso,
un salto ad occhi chiusi verso il buio.

Opportuni cambiamenti,
timide reazioni a ciò che era,
trame sempre insicure.

Ma tante volte è il cielo
una visione che da contrasto alla vita,
colore sempre nuovo,
anche se di tonalità uguali
agli occhi di chi sta a guardare.

Così ragazza triste guarda,
guarda, se puoi, il camminare della gente,
sempre nuovo.
e chiaramente simile
a ciò che era e non è mai stato.

Scrivo per te se lo vuoi,
scrivo cose che ho nelle mie mani,
come amore e tristezza.

La gioia è sempre più simile a te,
anche se a volte sei molto più triste,
o pare ai miei occhi...
che possono anche sbagliare
o fare una gita qui vicino.

Vai così più veloce con questa penna
il suo tocco è più leggero
e non sa di autarchia
mantre abbattiamo i nostri confini,
altri ne costruiscono di più forti.

Un potere sempre più forte,
qualcosa che noi non possiamo toccare,
fatto di silenzi e terrore.

Così penso di te e della gente,
penso del sesso che non mi viene,
penso a drammi e felicità
ad improvvisi cambiamenti
e a cambiamenti che invece non avvengono mai.

L'orologio di mio padre è indietro,
come lo è la sua vita,
si cerca sempre qualcosa
e non la si raggiunge poi mai.
Come una risata gelata dal freddo.

E' quasi un triste silenzio,
che cade dall'alto su di noi,
ciao all'oggi che passa domani.
 
 
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