21/10/81

Cosa stiamo costruendo,
in questo strano momento,
quando due corpi si incontrano
o quando paiono svanire.

Di già è finita la festa,
domani si ritornerà al solito tramonto

Mi chiedo per quale assurdo motivo continuiamo,
forse per amore,
oppure perché è sempre meglio che niente.
Si ritorna così stranamente al futuro.

Mi sento piuttosto stanco,
forse è il da farsi che non arriva,
mentre in attesa di un radicale cambiamento
aspettiamo la partita.

Mi sento piuttosto stanco,
ci aspettano destri paurosi nell'incontro,
sento già il dolore che si propaga.

Nessuna modifica sostanziale al solito comportamento,
amore odio e gioia passano in secondo piano
di fronte all'indifferenza.
E' il generale andamento della lira.

Propositi nuovi,
non ti cerco più,
non ti voglio più,
e sto bene anche se non ti penso.

Dove andremo in vacanza la prossima estate.

Cerca di correre puledro,
la notte ti ha colto lontano da casa,
io non ho molta paura, ma sento che tremi,
corri puledro ti prego non stancarti.

Così mi osservo scrivere,
con il volto di una donna sulle spalle,
e se conoscessi il mio futuro
non domanderei seriamente perdono.

Niente senso in tutto ciò,
niente senso perché non ha senso farlo,
combattere amare, odiare,
niente potrà dare un senso alla tenzone.
Come alla mia poesia,
dolce se lo vuoi,
ignorante o troppa colta,
violenta e mistica,
assurda e istigatrice,
paurosa e codarda,
irriverente e audace,
scontata e volgare,
di amore e tristezza,
con allegria e fantasia,
mai mi fermerò.

Ci sono troppe ragazza in giro per la città.
Ci sono troppe lezioni per i miei gusti.
Ci sono troppi momenti bui,
è ora di finirla con vecchie nostalgie,
è ora di finirla con ideologismi assurdi,
è ora di finirla con dogmi e assoluti.
Diamo spazio alla fantasia,
diamo spazio al disordine,
diamo spazio a chi non vuole più lottare.

Attento al sonno.
 
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