Mi piacerebbe giocare con Dio,
sfidarlo a scacchi
e sicuramente perdere,
come sempre,
come è ovvio.
Mi piacerebbe giocare con il
Diavolo,
questa volta a poker,
azzardo come è azzardo
il bene od il male,
e chiaramente perdere,
come è ovvio.
La posta in gioco per entrambi,
niente.
Non mi posso giocare la vita
per così poco,
forse è meglio non
sfidarli.
Cadaveri squisiti
parole che si susseguono al
di fuori della realtà,
poi ovvia la notte,
e ovvio il piacere di essa,
mi sono dimenticato di lei.
Vorrei incontrare Cristo,
mostrargli la mia riconoscenza
e la mia incapacità
di seguirlo,
vorrei da lui una risposta,
pe sapere di più.
Vorrei ridere di me,
poter presentarmi nudo al
giudizio,
pudori e fronzoli da nulla
che vorrei spazzati via.
Ma di tutto ne sono incapace.
La certezza è che sono,
ma chi sono e che cosa faccio
no.
Poi una stazione è
uguale ad un'altra.
Parole sinceri ,
al di fuori di ogni realtà,
così ovvia la fine
che neanche la chiedo.
Mi sono quasi dimenticato
di lei.
Vorrei sorridere ad una donna,
portarla a spasso,
e chiederle di non cambiare
discorso,
vorrei da lei una certezza,
così da sognare per
un po'.
Vorrei ricordare episodi anonimi,
scriverli e lasciarli al sole,
e poi inondarli di note
perché tutti sappiano
dove sono.
Parole che si perdono al volo.
Uno spazio silenzioso,
conosco un mare di silenzi
dove la solitudine impera
più di una fata.
Musiche a richiesta,
violenze da altri portate,
io amo la notte ed il giorno.
Ma sappiamo amare veramente?
Vorrei dimenticarmi di lei.
<< | # | >> |