4/11/81

Mi piacerebbe giocare con Dio,
sfidarlo a scacchi
e sicuramente perdere,
come sempre,
come è ovvio.

Mi piacerebbe giocare con il Diavolo,
questa volta a poker,
azzardo come è azzardo il bene od il male,
e chiaramente perdere,
come è ovvio.

La posta in gioco per entrambi, niente.
Non mi posso giocare la vita per così poco,
forse è meglio non sfidarli.

Cadaveri squisiti
parole che si susseguono al di fuori della realtà,
poi ovvia la notte,
e ovvio il piacere di essa,
mi sono dimenticato di lei.

Vorrei incontrare Cristo,
mostrargli la mia riconoscenza
e la mia incapacità di seguirlo,
vorrei da lui una risposta,
pe sapere di più.

Vorrei ridere di me,
poter presentarmi nudo al giudizio,
pudori e fronzoli da nulla
che vorrei spazzati via.
Ma di tutto ne sono incapace.

La certezza è che sono,
ma chi sono e che cosa faccio no.
Poi una stazione è uguale ad un'altra.

Parole sinceri ,
al di fuori di ogni realtà,
così ovvia la fine
che neanche la chiedo.
Mi sono quasi dimenticato di lei.

Vorrei sorridere ad una donna,
portarla a spasso,
e chiederle di non cambiare discorso,
vorrei da lei una certezza,
così da sognare per un po'.

Vorrei ricordare episodi anonimi,
scriverli e lasciarli al sole,
e poi inondarli di note
perché tutti sappiano dove sono.
Parole che si perdono al volo.

Uno spazio silenzioso,
conosco un mare di silenzi
dove la solitudine impera più di una fata.

Musiche a richiesta,
violenze da altri portate,
io amo la notte ed il giorno.
Ma sappiamo amare veramente?
Vorrei dimenticarmi di lei.
 
<< # >>