Costruttori di notti,
verdi e pallide ironie,
costruttori della porta,
per un tempo ossessivo, inutile,
osceno.
Mi fermo, guardo tutto intorno,
silenzio e paura.
Nobili decaduti,
borghesi ormai come quadri.
Per il resto niente,
non c'è molta gente
per strada,
e quella che c'è non
ha scoperto l'america.
Giganti che incantano,
dappertutto si scende più
giù,
i giganti lo sanno bene,
e preparano per tutti un tempo
ossessivo, inutile, osceno.
Mi volto,
fisso un campanile,
niente campane.
Preti che scavano,
sotterrano i loro morti .
Del resto è noia,
e i soliti disfattisti parlano
di guerra
una guerra violenta ed inutile
tra Russia e America.
Famiglie che si contano,
manca sempre qualcuno.
Famiglie ormai morte
che ricordano per sperare
in un tempo ossessivo, inutile, osceno.
Cammino,
attorno case vecchie,
il centro di Milano.
Tram seguono le rotaie
raggiungono fermate sospette.
La gente è in casa,
la televisione a basso volume,
urla da un film sui tempi
della selvaggia America.
Il tempo viene così
messo da parte
tutto imperversa a casa.
Tutto...
e molti di noi piangono.
Così finisce,
finisce qualcosa,
come questo tempo.
POI... arriva....
ci lasciamo.
Un tempo inutile, ossessivo,
osceno.
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