Copertina del libro, rarissimo in Italia Una copia si conserva presso la Biblioteca Civica di Cuneo PREFAZIONE Non si capisce perché
la seguente storia, degli sconosciuti cittadini di Schilda, non sia mai
stata divulgata; di solito non vengono dimenticati i fatti memorabili.
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Frontespizio del Libro primo era un arrotino, il secondo un mietitore ed terzo uno spazzacamino, di partire per Wenzachen, vicino ad Utopia. Arrivati in quel posto, dovevano continuare il viaggio fino a raggiungere un paese dove avrebbero incontrato altri tre uomini intelligenti come loro. I tre delegati, senza lunghe riflessioni, si misero sulle spalle gli attrezzi del proprio mestiere e partirono. Arrivati a Kalatuten, avvenne un fatto singolare: il Sindaco, di nome Seufried Lodel, stava per tenere consiglio con i suoi cittadini. Purtroppo alcuni di loro non erano presenti ed il Sindaco si arrabbiò per la loro non puntualità dando fiato al corno dei porci per chiamarli, soffiando lungamente e così forte fino a diventare tutto rosso. Allora i ritardatari accorsero con tutte le loro forze e ci avrebbero quasi a lasciarci la pelle. Il Sindaco ne fu soddisfatto e li redarguì energicamente dicendo loro: "Villanzoni che non siete altro!". Intanto giunse il momento nel quale i porci dovevano lasciare la stalla, ma il Sindaco non aveva ancora ultimato il suo lavoro consigliare. Allora ordinò al suo vice porcaro di portarli fuori. Quando i maiali giunsero sotto la casa del Consiglio cominciarono a sfregarsi contro le mura dell'edificio scuotendolo quasi al punto di farlo crollare. Il Sindaco comandò a quattro consiglieri presenti di mettersi ognuno in un angolo dell'edificio e di cacciar via con i loro cappelli ,per mancanza di fucili, i maiali. Allontanati che ebbero i porci, poterono continuare la conferenza. |
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Originale di una parte della prefazione La casa del Consiglio non possedeva una scala ma i partecipanti risolsero così il problema: il servitore del Sindaco fece calare una fune con un grosso pezzo di legno; poi, uno dopo l'altro, si sedettero sopra e si fecero tirare su con l'aiuto di una carrucola. I tre delegati stranieri restarono a bocca spalancata dallo stupore. Si meravigliarono dell'organizzazione e dell'astuzia di quella gente e capirono al volo che avevano trovato dei loro pari. Ma prima di mettersi in contatto con il Sindaco, decisero di approfittare della riscontrata furbizia. Si recarono nel Cimitero e osservarono le incisioni sulle lapidi. Le studiarono a lungo e finalmente individuarono, con la loro sconvolgente intelligenza, il significato delle epigrafi: era registrato il talento al tempo di ciascun defunto. Una forca di fieno incisa sull'argilla, indicava un inteditore di letame. La S" (Sanstàlle) si riferiva alla pulizia dei porcili, ecc. In seguito si recarono nella casa del Consiglio e chiesero udienza con il Sindaco il quale, dopo lunghe considerazioni, li ricevette. Anche loro si sedettero sul pezzo di legno e si fecero tirare su. E allora a chi la parola ? Dovettero concentrarsi per decidere e alla fine fu l'affilatore ad aprire il discorso con il Sindaco. " Noi tre delegati, io, l'artistico affilatore di coltelli, forbici e scuri (con una mola rotonda), il mio compagno, un mietitore di paglia (un gobbo, dietro avanzato e |
DIE SCHILDBURGHER
Titolo di una raccolta popolare
tedesca di burle e scherzi ideati e messi in opera dagli "idioti" abitanti
di Schilda (Schildau). Rientra nel genere più ampio della Narzenliteratur
(letteratura dei matti), inspirata a evidenti intenzioni moralistiche.
La più antica redazione
a opera di J.Fr.von Schomberg, risale al 1598." (59)
Sintesi del contenuto delle 35 storielle:
Come i cittadini di Schilda
abbiano seminato un campo con sale e che cosa ne sia conseguito.
Fotocopia della prima pagina del testo originale tedesco della 13^ storiella Siccome il palazzo municipale era comandato da sciocchi, cominciarono a riunirsi giorno per giorno ed occuparsi delle cose per il benessere generale.Si interessarono con grande serietà del popolo, poichè era un loro dovere. Cominciarono a pensare alle provviste e si preoccuparono come fare per avere delle riserve che potevano essere utili in caso di rincaro del grano e per non dover dipendere dagli usurai del grano. Pensarono a lungo, perché era proprio il compito delle autorità di provvedere a queste riserve. In caso di necessità dovrebbero aiutare i sudditi ed impedire agli usurai di fare soffrire i poveri che tribolavano già abbastanza. In caso di guerra non avrebbero potuto comprare il sale che scarseggiava. Si misero a pensare come fare per produrlo in proprio. il sale in cucina per loro era necessario come il letame sul campo. Discussero per molto tempo e finalmente decisero: siccome lo zucchero, che assomiglia molto al sale, cresce sui campi, allora il sale deve per forza crescere sui campi. La miglior cosa da fare fu di prendere un grosso campo del Comune, vangarlo e seminarci, in nome di Dio, il sale. In questa maniera anche loro avrebbero posseduto del sale e non sarebbe stato necessario pagare gli altri. Come fu programmato fecero, e siccome avevano seminato il sale in nome di Dio, speravano che Dio desse la sua benedizione. Con questa speranza curarono il loro campo ed in ognuno dei quattro angoli misero un guardiano con un fucile per gli uccelli nel timore che beccassero i granelli di sale. Dopo un po' di tempo il campo diventò verde ed i cittadini di |
Come alcuni animali domestici
siano venuti sul campo di sale e come il guardiano li abbia scacciati.
fotocopia della prima pagina dell'originale in tedesco della 14^ storiella Non so come quel facilone di un guardiano abbia fatto a non vedere le bestie estranee sul campo coltivato. Lo avevano calpestato così male che fu un vero peccato, sia per il sale meraviglioso che avevano seminato, come per il sale che avrebbe dovuto crescere ancora. Il guardiano fu consapevole della sua negligenza, ma siccome le bestie avevano fatto già abbastanza danno, temette che cacciandole via, avrebbero combinato più disastri ancora. Perciò tornò con malumore a Schilda e denunciò il guaio ai giudici ed al venerando consiglio. Nemmeno quelli del Consiglio sapevano cosa fare e alla fine decisero di aprire un'inchiesta: come si potrebbe mandare via dal campo il bestiame senza coinvolgere in questa faccenda pericolosa il guardiano e senza danneggiare ulteriormente il campo? Quelli con i fucili non potevano sparare, perché in questo caso non si trattava di uccelli ma di altre bestie e perciò non avevano nessuna autorizzazione per abbatterle. Questo problema fu considerato in tutte le maniere: davanti dietro, sotto, sopra, in lunghezza e in larghezza, storto e diritto e così a lungo, finché le "teste onorevoli" non stavano per scoppiare e alla fine fu deciso "all'unanimità": quattro giudici |
Come il sale sia cresciuto
e maturato, ma i cittadini di Schilda non l'abbiano potuto falciare.
fotocopia della prima pagina dell'originale in tedesco della 15^ storiella L'erba del sale (questa almeno credevano che fosse) cresceva, fioriva e maturava, come se si trattasse di erbaccia della quale si dice: prima di andare male, cade sempre una pioggia. Nel frattempo successe che, uno del Comune, spinto dal bisogno che fa aprire le stringhe dei pantaloni ai contadini, ed ispirato dalla saggezza (del saggio detto precedentemente), (la quale non si poteva nascondere o arginare perché era simile ad un salice disboscato che germoglia sempre di nuovo di nuovo e perciò si fa notare), pensò che sarebbe stato un vero peccato di sprecare il tesoro che portava con se e nessuno avrebbe potuto approfittarne. Perciò decise di portarlo, per il bene della comunità sul campo di sale. Con un tal gioiello avrebbe potuto rendersi utile per tutti. Voleva tenere anche l'ultima goccia della sua "pipì" per non sprecare nulla. Facendo così, tutto il Comune gli sarebbe stato riconoscente e gli avrebbe reso onore (come era successo ultimamente a quell'uomo con il vecchio stracciato). Perchè questa era gente saggia e ragionevole, capace di tenere per se gran parte della sua sapienza. Guardava più al cuore del donatore che al dono. Perciò questo devoto cittadino di Schilda corse con agilità e sveltezza e senza perdere tempo, verso il campo di sale. Ma mentre correva, per paura di lasciare cadere il suo tesoro prima di arrivare a destinazione; strinse forte i denti e riuscì a trattenerlo. Arrivato sul campo, si sedette e ci mise uno "stronzo" notevole (come usano fare i contadini durante la |
Come i cittadini di Schilda
abbiano voluto far togliere, dalle loro bestie, l'erba cresciuto su di
un alto muro.
fotocopia della prima pagina dell'originale in tedesco della 26^ storiella I cittadini di Schilda erano seri nelle loro azioni e strani nel loro modo di osservare le cose per il bene di tutti. Una volta uscirono per vedere un vecchio muro che era il resto di un'antica casa; ne volevano adoperare le pietre. Sul muro però, trovarono l'erba alta ed i contadini non volevano sprecare nulla. Tutto doveva essere utilizzato per il bene della comunità. Perciò si riunirono e tennero consiglio e si chiesero come operare al meglio per raccogliere quell'erba. Alcuni volevano falciarla, ma nessuno aveva il coraggio di arrampicarsi sul muro troppo alto. Altri, invece, pensavano di abbatterla con le frecce. La soluzione migliore fu, finalmente, quella del Sindaco: "bisogna far pascolare le bestie sul muro, così non c'è più la necessità di falciare n‚ di abbatterla con le frecce". Tutti furono d'accordo e per gratitudine scelsero per prima la mucca del Sindaco. Intorno al collo della mucca legarono una robusta corda; la lanciarono sopra il muro e cominciarono a tirare dall'altra parte. Ma quando il cappio si chiuse, la mucca cominciò a soffocare e quando fu quasi arrivata in alto, tirò fuori la sua lingua. Un cittadino di Schilda che aveva osservato tutto, gridò: "tirate, tirate è quasi arrivata sul muro; è balorda e maldestra, bisognerebbe darle una bella spinta!", ma tutto fu |
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