Un suono triste di chitarra
si sta spargendo lento in aria,
vorrei capire i miei pensieri,
i sogni all'alba veritieri.
Nell'aria stanca della sera
c'è un'illusione che par vera,
si son perduti anche i rumori
in forme vaghe di colori.
Non sappiam più che
cosa dire, ma non c'è niente da sentire,
ogni discorso si è
perduto nell'urlo dolce di un minuto
e mentre l'ora se ne va, lontana
sembra la città
e forse cogli un po' di verità.
Parole a vuoto son passate
nel cielo breve dell'estate,
la saga falsa degli amori
è già finita come i fiori.
Ma i venditori di illusioni
han già cantato le canzoni,
le sale buie splenderanno
e i nuovi amori nasceranno.
Nelle auto in corsa lungo
i viali risplendon simboli sociali,
la corsa solita riparte, il
tempo mescola le carte,
la mano ancora passerà
e c'è chi perde o vincerà
ma in quattro re non hai la
verità.
Le spiagge morte, all'improvviso,
si sono aperte in un sorriso,
si è sparso piano nella
brezza un dolce odore di tristezza.
Il tamburino ha già
suonato ma il suo ricordo si è spezzato
e un vento denso di paura
ha già percorso la pianura.
Il cavaliere morirà,
il suo scudiero non saprà,
parole vuote come occhiaie
si seccano sulle pietraie
e mentre il corvo volerà
e l'acqua in pioggia ricadrà
nel nulla sfuma ormai la verità
Marco Giunco |
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