I rumori della strada
filtran piano alle pareti,
dorme il gatto sulla panca
e lo sporco appanna i vetri.
Cade il vino nel bicchiere
poi nessuno più si
muove
e non sai se fuori all'aria
ci sia il sole oppur se piove.
E quell'uomo si ricorda
e per uno scherzo atroce
quasi il vino gli dà
forza
l'illusione gli dà
voce.
E si alza sulle gambe
sbarra gli occhi e poi traballa,
come con i riflettori
sopra al gesto delle braccia.
Ma si ferma all'improvviso
e ricade giù a sedere,
torna l'ombra sul suo viso
torna il vino nel bicchiere.
E lontano, oltre, nel tempo
una folla misteriosa
è scattata tutta in
piedi
grida bravo, bene, ancora!
Son tornati i riflettori
sul suo viso e sulle mani,
si alza e accenna ad un
inchino per quei pubblici
lontani.
E più forte fra quei
muri
quella voce ora si è
alzata
e fa tintinnare i vetri
e rimbalza sulla strada.
Marco Giunco |
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