K.D. si affacciò alla
finestra
vide il mondo solito al di
là
svaniva il suo orizzonte sulla
ruggine del ponte
dove il fiume scompariva e
la città finiva
dove il fiume scompariva.
K.D. non seppe mai dire
che sensazione la prese:
sentì il suo corpo
svanire
le braccia e le mani rapprese.
Pianse qualcuno lontano
che forse non conosceva
ed il suo pianto pian piano
quell'orizzonte scioglieva.
Ma poi sorrise sorpresa
di quella stupida ebbrezza:
il suo orizzonte tornato reale
le dava la solita sua sicurezza.
Quando anche noi qualche volta
ci sentiam tristi per niente
forse c'è K.D. che
piange
lontana fantasma che in noi
ci accompagna per sempre.
Marco Giunco |
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