Come una capinera, sono in
terra straniera
ma quando penso al mio cielo
e al mio casolare
mi par di morir.
Or che la mamma e' lontana,
la mia chitarra romana,
la pizza napoletana, l'azzurra
marina, ahimè, più non ho,
e allor come in sogno venuta,
la bianca testina canuta
mi porta al mio vecchio quartiere,
tra i glicini in fiore
e mi canta così.
Refrain
Di mamme, ce n'è una
sola
ma caro figliolo, di babbo
uno solo non sempre ce n'è!
La mamma sol ti consola
la piccola casa, l'angusta
dimora, par quella d'un re.
Figliuolo, ora sei lontano
da me
laggiu' sono ricchi, e di
mamme ne han tre;
ma la tua mamma è italiana,
e ne val cento da sé.
Seconda strofa, che tira all'erotismo
Più d'una donna procace
ha simulato l'amor
con un suo bacio mendace,
promessa fallace di un attimo sol.
Via quell'amor mercenario,
vattene femmina ignuda!
Ogni tuo bacio sensuale è
un bacio di Giuda al sapor di champagne.
Che cosa cercavo laggiù,
fra azzurre e sensuali abat-jours,
(c'è tutto!)
ritorno al mio vecchio quartiere, fra i glicini in fiore e ti canto così.
Everybody, con sentimento
Le mamme son tutte belle
anche se vecchierelle son
come le stelle che brillan nel ciel.
Le mamme son tutte bianche,
son curve e stanche
io voglio tornare, mamma,
da te.
Se un dì me ne andai
non lo voglio far più:
io voglio tornare per sempre
laggiù
dalla mia mamma italiana
e non lasciarla mai più.
Marco Giunco |
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