La casa sul confine dei ricordi
la stessa sempre, come tu
la sai,
e tu ricerchi là le
tue radici
se vuoi capire l'anima che
hai.
Quanti tempi e quante vite
sono scivolate
via da te come il fiume che
ti passa attorno;
tu che hai visto nascere e
morire gli
antenati miei lentamente,
giorno dopo giorno;
ed io l'ultimo ti chiedo se
conosci in me
qualche segno qualche traccia
di ogni vita
o se solamente io ricerco
in te
risposta ad ogni cosa non
capita.
Ma è inutile cercare
le parole
la pietra antica non emette
suono,
o parla come il mondo e come
il sole
parole troppo grandi per un
uomo.
E te li senti dentro quei legami
i riti antichi e i miti del
passato,
e te li senti dentro come
mani
ma non comprendi più
il significato.
Ma che senso esiste in ciò
che è nato
dentro ai muri tuoi tutto
è morto e nessuno ha mai
saputo o solamente non ha
senso chiedersi:
io più mi chiedo e
meno ho conosciuto.
Ed io l'ultimo ti chiedo se
così sarà
per un altro dopo che vorrà
capire,
e se l'altro dopo qui troverà
il solito silenzio senza fine.
La casa è come un punto
di memoria
le tue radici danno la saggezza,
e proprio questa è
forse la risposta
e provi un grande senso di
dolcezza.
Marco Giunco |
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