E l'eco si è smorzato
appena
delle risate fatte con gli
amici
dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la
sua pena
in cui ciascuno non è
come adesso
da solo con se stesso
a dir Dove ho mancato, dove
è stato
a dir Dove ho sbagliato.
Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie
vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio
che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o
che t'annoi
e tutti i dubbi tuoi.
Ma i moralisti han chiuso i
bar
e le morali han chiuso i vostri
cuori
e spento i vostri ardori
è bello ritornar normalità
è facile tornare con
le tante
stanche pecore bianche
scusate non mi lego a questa
schiera
morrò pecora nera.
Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un
po' stantio
ma intanto questo è
mio.
e poi voi queste cose non
le dite
poi certo per chi non è
abituato
pensare è sconsigliato
poi è bene essere un
poco diffidente
per chi è un po' differente.
Ma adesso avete voi il potere
adesso avete voi supremazia
diritto e Polizia
gli dei, i comandamenti ed
il dovere
adesso non so come siete
in tanti
e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano pensiero.
Però non siate preoccupati
noi siamo gente che finisce
male
galera od ospedale
gli anarchici li han sempre
bastonati
e il libertario è sempre
controllato
dal clero dallo stato
non scampa, fra chi veste
da parata
chi veste una risata.
O forse non è qui il
problema
e ognuno vive dentro ai suoi
egoismi
vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo
sistema
di piccoli rancori irrazionali
di cosmi personali
scordando che poi infine tutti
avremo
due metri di terreno.
E un'altra volta è notte
e suono
non so nemmeno io per che
motivo
forse perché son vivo,
o forse per sentirmi meno
solo
o forse perché è
notte e vivon strani
fantasmi e sogni vani
che danno quell'ipocondria
ben nota
poi, la bottiglia è
vuota.
Marco Giunco |
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