23/11/81

Non c'è ancora niente di nuovo,
non c'è ancora niente di nuovo.
Abbraccio il silenzio,
e attendo la nebbia.
Che mi avvolga,
che mi trascini giù per la roccia,
che mi uccida se vuole,
ma che non mi lasci mai.

Come è amore.

Non ci sarà mai niente di nuovo,
mai niente di nuovo.
Io no ho tante cose,
attendo volentieri che tu mi copra.
Cielo e catene,
neve e mistero.
Altre parole.
Come Dio.

Come è amore.

Non ho poesia nelle mie orecchie,
non ho momenti.

Fisica per le stelle,
momenti di immensa ironia.
Ci stiamo a sentire,
consci dell'inutilità...
pare poesia
è solo pazzia.
Se solo sapessi scoprire i più reconditi piaceri,
o desideri,
se solo potessi costruirli per me o per te, per noi..
Pare poesia
o forse solo ironia.
Solita strana e fredda ironia,
calcolata nella sorte,
certa e oculata per il resto.
Momenti che vanno,
musiche che non si sentono,
e tu,
tu che guardi le stelle,
speri, ami, e cerchi,
tu...
cosa ti resta
oltre la solitudine.
Mille poesie,
mille momenti simili,
mille volte a dire no,
mille volte per ritornare.

Splendida ironia.
 
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