22/9/81

Sono sotto me stesso
e semplici parole,
recitate come poesie e nenie,
 cose che in realtà provo.

Il mio amore non è importante,
e se sono triste è solo il cielo grigio.
Ma poi sai come si dice
tu hai un bimbo.

Avrei voluto essere tuo figlio,
tuo fratello, tuo padre, tuo amante,
tuo cane, tuo schiavo, tuo padrone,
tuo straniero, tua macchina,
tuo tutto.
Ho scoperto di essere, forse, io.
Sembra meglio.

Cosa dire delle donne,
forse è facile dire...le odio...
oppure...le amo...
certo ne ho una grossa considerazione,
e non c'entra il femminismo.

Sto sparando un mare di cazzate.
Chiedo scusa.
E' sempre facile fraintendere.
 
 
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