Una voce rauca
densa di misteriose risonanza,
una voce che sento da lontano,
un attimo solamente.
Poi timori ,
solamente timori.
E' solo un piccolo pacco,
la mia scuola.
Splendide illusioni di luce,
ecco è una superficie
che lentamente si trasforma,
si tramuta in storia.
Arrivano tutti,
e con i primi Dio
che rivendica la sua estraneità
ai fatti.
"Io non c'ero e non c'erano
i miei seguaci"
Ma nessuno gli crede.
Poco più dietro un
essere deforme,
il quale aspira al comando,
ma qualcuno gli soffia l'ultima
mossa.
una mossa fatta di morte e
di dolore,
triste sorte di chi perde,
è la morte che sembra
trionfare.
Ma l'essere deforme ha una
reazione,
un ultimo disperato tentativo
mentre una chitarra grida,
afferra il diavolo e gli chiede
il suo nome.
Il diavolo è disorientato
e si rifugia dietro uno gnomo
vicino
che si ritrae e spara un nome,
ma sa di sbagliare.
Intanto c'è qualcuno
più in la che guarda,
osserva in disparte,
imparziale giudice del bene
e del male,
il tempo che ordina e distrugge
che sceglie e sparisce.
Il diavolo prende il nome
al volo,
e lo lancia verso l'essere
che con fredda calma si sposta
e lascia che Dio venga colpito.
Ma Dio si ricorda di essere
onnipotente
e si scrolla la maledizione
che,
come un corvo,
quel nome comporta.
Così il nome colpisce
un albero li vicino ,
l'albero si trasforma,
diventa uno strano essere,
di certo mai visto,
il nome fa il suo effetto.
Il nuovo arrivato è
freddoloso, impaurito,
scappa,
qualcuno lancia un altro nome,
un altro albero si trasforma.
Un uomo e una donna
corrono via verso un destino
diverso,
popolano la terra.
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