Immagini del 13/10/79
Ascoltando di nuovo il mare
mi porto piano piano verso
l'altro occidente
cercando il piacere di continuare.
Forse il sole ha paura di
uscire dalla sua tana,
e il mio cuore non lascia
più spazio all'immaginazione.
Lascio l'america ribadendo
il contrario del mio destino,
è forse più
facile dissimulare le intenzioni
oppure incastrarle sotto un
vecchio ponte.
Il sole lascia spazio alle
profonda grida del mare
guardando sempre più
in alto,
mentre il mondo si perde
lasciandosi correre,
lasciandosi cadere dall'alto
di una rupe
in un momento che vale l'altro,
all'ombra di un nuovo fascino
sentimentale
buttando parole a vanvera
nel cestino delle idee.
Vecchio pazzo cambia mestiere,
mentre io rido,
cambia personaggi,
la tua mente non esiste più,
vecchio pazzo non hai ragione
di continuare a vivere
vagabondando per l'eternità,
in un mondo di pulci elettrostatiche
piangendo i ricordi di morte,
cercando di ritrovare lei
nella pace, nel mare,
chiudendo la confusione nella
propria testa.
Sto cercando di amare, di
cambiare pensiero,
di schiarire la mia mente,
di non piangere più...
cambiando discorso...
rivedendo le idee...
cercando una nuova vita...
cascando nell'acqua...
acchiappando al volo...
inciampando nell'oblio...
Distendendosi nel mare.
La calma che prende silenziosamente
tutto il creato
guardando in faccia lei,
lei che ti accarezza,
sfiorando con le sue dita
il tuo braccio,
che voltando nell'aria,
crea il disegno delle sue
abitudini,
rivestendosi del dominio di
splendide creature...
Le sue dita come anime di
vecchi dispiaceri,
ma intanto sei li cosa, t'importa
ascoltare il tuo dolore,
la guardi pensando all'oblio
della tua mente,
il distendersi della pianura
davanti ai tuoi occhi,
solo lei ti fa da scudo al
sole,
ma lei la vuoi guardare,
con amore l'abbracci,
ripensando a tutti i mali
comuni della tua gente,
man non importa, ora c'è
solo lei,
ti basta, la vuoi.
Nell'immedesimarsi delle tue
sensazioni,
toccandoti nel cervello con
il sole che ti scalda.
Ma piano piano, come il domani
che corre,
ti senti portar via, ti alzi,
e cambi discorso
portando la tua mano sul suo
grido
non riesci più a vederla.
La nebbia cala sul tuo cuore
la disperazione che si assolve
nel pianto,
è giusto continuare
a parlare,
origliando dietro a una porta.
Ascoltando
sognando
piangendo
ridendo
scoprendo piano piano,
girandosi con paura
quasi timoroso di peggiorare
la situazione,
mentre quietamente svanisce,
insieme alla sua vista,
il suo morbido contatto,
la perdi nel mare dei tuoi
perduti desideri,
ricontando alla rovescia tutti
i tuoi vecchi giochi,
cosa sono vent'anni
se poi li ritrovi perduti
su una panchina
riflessi da una superficie
lucida
che li riporta muti alla loro
origine
come il mare che li disegna?
La spiaggia brulla,
la spiaggia appena segnata
da una fine pioggia passata da poco,
il mare poco increspato,
il sole all'orizzonte
che illumina con il suo mantello
di colori sfocati,
tu che cammini rispecchiandoti
in esso,
piano piano,
mentre il vento ti alza i
capelli
che in parte volano via e
in parte si posano sul tuo collo,
delicatamente, con piacere,
le tue mani nelle tasche della
gonna,
il capo chinato leggermente
sul petto,
il corpo che riflette ciò
che pensi
che non riesco a capire,
ed ho paura di indovinare...
Mi tiro indietro e continuo
a guardarti,
ho quasi paura di rovinare
tutto,
ma tutto diventa più
giusto,
con calma tutto ritorna normale,
ho bisogno di pace...
mi getto sulla sabbia,
la sollevo,
me la getto addosso,
mi ci butto dentro,
sopra,
ci corro,
ci striscio ,
ci rotolo,
sono quasi felice,
non so se lo capisci,
è diverso dal solito,
è tutta un'altra cosa,
è tutta un'altra faccenda,
mi sento più allegro,
urlo.
Il sole scende sempre più
giù,
sale il buio,
continuo a guardarti,
non so se sia giusto,
forse tutto sparirà
di nuovo,
mentre di nuovo manca un dito
alla morte
manca un niente alla nuova
dispersione dell'anticipazione
mentre il divino si perde
nel nulla,
danzando nel domani,
dominando con la forza la
paura di volare.
Arriva la notte, già
non ti vedo,
come prima non ti vedo,
come dopo, non ti vedo più,
mi rimangono solo i tuoi ricordi.
ARRIVA LA NOTTE. TORNANO LE
STELLE.
Cambio lingua d'espressione
mi piace di più nuotare
nella notte,
usando il timbro di voce più
congeniale,
cambiando etica alle parole
maleducate.
Listening old dreams,
I wish you near me
let your doubts, take my freedom,
and become more free too
changing your life ways.
Coccolandomi nelle idee della
regina,
mi ricordo della sostanza
della terra,
tracciando e cesellando il
dolore
mi richiudo nelle mie ipotesi
di vita
ma è arrivata la notte
e con lei le stelle,
le guardo formando con esse
un angolo retto,
la paura è passata,
mi poso sulla spiaggia,
guardo verso l'alto.
Mi piacerebbe essere la,
scoprirne tutti i misteri,
ma vorrei farlo con te,
mentre ora non so più
dove cammini,
forse hai cambiato strada,
mentre sto pensando mi sfiori,
ti guardo...
mi guardi...
un sorriso...
fondiamo i nostri sguardi
nella luce della luna,
ora so dove cammini ,
e siamo distesi sulla spiaggia,
ci teniamo per mano,
non servono più parole,
il nostro pensiero si fonde,
ci proiettiamo nelle stelle,
andiamo a guardare tutte le
nuove idee ,
nuovi misteri ci attendono
,
vecchie bagascie ci stanno
aspettando
scambiando il domani per il
futuro
incastrando il dubbio nella
paura
ti aspetto...
Scordandomi di pronunciare
il tuo nome,
piano piano la sottile rete
di tende,
siamo lontani dalla nostra
spiaggia,
dalla nostra terra,
dalla nostra mente.
Varchiamo i confini della
luna,
mentre ci teniamo per mano,
e i nostri corpi sono distesi
sulla spiaggia.
Osserviamo segreti mai visti
dagli gli occhi indiscreti dell'uomo,
Marte, Giove, Saturno, e poi
Urano, Nettuno...
superiamo Plutone.
Ci perdiamo nel vuoto,
fissiamo la meta,
Alfa centauri...
lo straordinario scenario
di una stella doppia,
l'ineguagliabile bagaglio
di gioia
che la vile penna non può
scrivere,
che il vile cervello no può
immaginare,
ma può costruire.
Pianeti immensi, nuove creature,
ci teniamo sempre per mano,
tanto il solido legame non
si può tagliare,
sentiamo l'esplosione di una
supernova,
il piacere del calore si diffonde
in noi,
mentre vaghiamo per tutto
l'universo...
Non ci sentiamo stanchi,
non abbiamo fame,
la sete non è più
del nostro corpo,
non abbiamo più bisogno
di Dio,
lo vediamo in ogni momento,
non è più misterioso,
disumano.
Tutti i nostri problemi spariscono.
Il dolce suono di Lyra
riecheggia nella nostra mente.
Quanto è bella la sera...
La notte...
spruzzata di luce nel velo
dell'estate...
ci ritroviamo abbracciati...
sulla spiaggia...
è notte, ma piano piano
una luce appare sul fondo,
l'umanità con calma
si guarda,
un soffio di luce appare all'orizzonte,
sembra che lui voglia alzarsi,
un piccolo spicchio di niente
appare davanti al cuore,
sta sornando il sole
lentamente il velo di blu
si colora di chiaro
lentamente si passa dal buio
al rosso
da un tocco appena velato
di luce a quell' azzurro sempre più bello
via via sempre più
vivo,
che riscalda i nostri corpi,
ma non abbiamo freddo...
continuiamo a tenerci per
mano.
Ci alziamo
camminiamo
un gabbiano vola leggiadro
nel cielo,
non è difficile vederlo,
ma è solo di passaggio,
chissà dove sta andando...
ti guardo,
il sole ormai è già
alto,
mi guardi,
non c'è più
nulla da dire,
sta cambiando musica,
il mio viaggio è finito
ma non è detto che
non ce ne sarà un altro.
Ma cosa potrò più
dire.
Il caso ha voluto che
non ci fosse più bisogno,
la cattiveria dell'umanità,
dell'uomo...
no guardiamo,
cosa cambia
dove siamo arrivati
sto sudando...
la tua mano lo sente,
ho paura...
mi viene da piangere...
tu non mi guardi...
i tuoi capelli sono fermi,
si muovono...
ho paura...
serve continuare...
impressioni di un momento
la paura del domani
serve?
Ho paura...
L'ho già detto...
tu lo senti...
mi abbracci...
domani ci sarà qualcosa...
ed intanto come sempre la
spiaggia si sta affollando
e il domani non è poi
così lontano;
la gente ci guarda non è
curiosa...
non sa niente...
li guardo,
leggo facce comuni,
buoni, cattivi, sullo stesso
piano
sono solo comparse,
domani li scorderò.
Non so cosa me lo impedisca,
vorrei mandarli via,
ma contemporaneamente li vorrei
tutti vicino a me,
il contrasto di due generazioni,
ci guardiamo negli occhi,
il sole è alto,
il tempo passa veloce,
sotto i nostri occhi,
il tutto tranquillamente diventa
niente,
in un susseguirsi di situazioni,
emozioni...
non c'è musica tra
di noi...
ti guardo...
mi guardi...
strano...
penso di amarti...
mi dici che anche tu lo pensi...
La poesia di una nota se ne
sta andando,
la poesia è un attimo
di illusione,
tutto passa ma il domani sta
arrivando.
Continuo a guardarti...
siamo abbracciati...
la gente non c'è più...
il sole ha fatto capolino
dietro un velo bianco,
spira il vento...
si ripete lo stesso paesaggio,
e tu piano piano ti stacchi
da me,
stai ritornando verso il cielo
io non posso far altro che
lasciarti andare.
Te ne vai...
io sono solo...
non ho più paura
sto morendo...
ti prego non lasciarmi,
te ne vai...
il sole ti segue,
torna la nebbia,
stento a vederti,
è tutto finito per
ora,
ricomincerà domani...
o forse mai...
ti amo?
o forse no...
ormai sei scomparsa
la nebbia ti ha avvolta
nel suo manto di lino,
non sei più tu...
mi incammino verso dove sei
sparita,
corro per poterti rivedere...
è inutile mi fermo...
capisco che è giusto
così...
cambio direzione, me ne vado
anch'io,
anch'io sono avvolto dalla
nebbia
forse anche tu corri...
Ed un giorno quando tutto
sarà più bello
ci ritroveremo sulla strada
forse del domani,
o ci siamo già incontrati
ieri e non ce ne siamo accorti.
Il sole ritorna...
è tutto finito,
finirà anche il mondo
un giorno,
io sarò partecipe della
distruzione?
Si...
No...
forse...
Lasciandomi sfiorare dal vento
cammino sulla spiaggia,
penso al silenzio del mio
cuore,
addio sogno di un istante,
il risveglio è sempre
più doloroso della caduta...
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