Dietro ad un muro
dietro a tutte le nostre paure,
dietro per dimenticare
od imparare cose vecchie e
nuove.
Millenarie tradizioni spazzate
via,
e una poesia con loro.
I bambini continuano a giocare
ma molto peggio.
E si impara la guerra,
invece di dimenticare le atroci
vergogne
le si portano ad esempio,
come la maschia virilità
dell'imbecille super eroe.
Non ci sono più pianoforti
nella mia mente,
non ci son più placidi
momenti,
la nostra terra
violentata da orme paurose
e da paurose verità.
Dolce e cara vecchia utopia
che portasti speranza in noi,
dolce e cara sincerità
inutile ma quanto mai bella
dove sei andata.
Quasi tutti ti hanno dimenticata.
Forse io per primo.
Oggi potrebbe essere l'ultimo
o forse ve ne saranno altri,
non ho paura
vorrei averci provato
per poter dimenticare.
Lunghe parole,
lunghe veloci sensazioni
Questa è la nostra terra,
vorrei saperla difendere
dai pazzi che la vogliono
violentare
dai pazzi che non la sanno
apprezzare.
La forza della ragione che
va spegnendosi,
riporre la speranza in Dio,
anche pregare,
sognare che lui ci salvi a
tutti,
dalla fine.
E' troppo comodo il paradiso
se poi rendiamo questa terra
un inferno.
Certo se potessi vivere altri
mille anni,
chissà,
potrei cambiare qualcosa,
o qualcuno.
Ma duriamo poco,
poco per capire,
poco per agire.
Ci ritroviamo sempre lontano
dalla fine.
Dio verrà e ci salverà,
Dio ci ha già provato.
Come riporre una speranza,
che è come aria,
che lentamente va spegnendosi.
Ormai è solo fondo
di vita.
Scrivere a lungo
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