La realtà ti ha preso per mano - Marco Giunco

    La realtà ti ha preso per mano

    Pensando poi che
    non c'è niente di più bello
    che penetrare il mare
    senza paura di toccarlo
    pensando che domani
    dovrò lasciarti
    con l'acqua alla gola
    e forse un punto in più
    pensando poi
    che non è niente
    e forse dire che il mare
    non è più ciò che vedi
    ma lasciarti
    con un asso in mano
    e diventare più brutto
    per un gesto di ripicca

    [Chorus] Forse non è... non è amore
    Forse no...  non è peccato

    E trascrivere sul mio diario
    che ti ho chiuso la porta in faccia
    quasi fosse un romanzo o 
    o un telefilm 
    pensando che il mondo in fondo 
    non ti ha dato molto di più
    di quanto ti ha preso
    ma che distratto era lei 
    E riposare addosso ad un muro
    con in una mano niente 
    e nell'altra un libro  

    aperto da donarti 
    E gettare all'aria 
    tremila pezzi di un puzzle 
    per poi dirti 
    "be ora tanto li raccolgo io" 

    [Chorus] 

    Ma si sa la fantasia, in fin dei conti, 
    ti da tanto 
    e tu la guardi andar via 
    mentre il mare non ti sente. 
    E continui a sognare 
    ad occhi aperti  
    sapendo che la realtà
    ti ha preso per mano. 
    Così ciao piccola stupida donna
    corri su nel cielo
    tanto io non ti darò una mano
    ne tantomeno un piede,
    e poi se ti dicessi cosa penso
    Troia non avrebbe un cavallo
    ma un grosso archibugio
    al posto del muro di cinta.

    [Chorus]

    Il guaio è che ti guardo
    anche senza conoscere il passato,
    e ti saluto dal treno
    con in mano una lettera mai spedita.
    E cantare per sentirsi più forti,
    mentre magari il cielo è grigio
    e tu mi dai una pacca sulla schiena,
    già, perché oggi è lunedì.
    Ed al cinema non ci vado più,
    non ho più occhi per vedere,
    ma il tuo sedere
    l'ha rubato un vecchio marinaio
    che mi ha detto di averti vista nuda
    lì al molo ventiquattro
    ma tanto, io, al molo ventiquattro,

    non ci andrò mai.

    E tu non sei... che delusione
    e non ti ho mai... capita.

    Poi di corsa, in realtà, ti ho cercata
    lì dalle pareti del porto,
    ma all'improvviso ho sentito
    un urlo che veniva dall'alto.
    Ho alzato gli occhi al cielo
    e ho capito che il mare
    aveva rubato due stelle
    al cielo che piangeva.
    "Oh cazzo", mi son detto,
    "qui finisce male,
    è meglio che chiami John
    e mi faccia dare due accordi".
    Ma il cigno è volato via
    e con lui tu che ridevi forte,
    e ti ho sparato senza rimorso
    ma come al solito hai vinto tu.

    [Chorus]

    Monza  8 Dicembre 1980  © Marco Giunco 2000 

    The reality take you by hand

    Thinking that
    There is nothing more beautiful 
    Than penetrating into the sea 
    With no fear to touch it
    Thinking that tomorrow 
    I will have to leave you
    chin-deep in the water
    and maybe one point more  
    Thinking then
    That It's nothing
    and maybe telling that the sea
    it is what you don’t see anymore
    But to leave you
    with an ace in the hand
    and become more ugly 
    as an act of revenge

    [Chorus]Maybe this is not… this is not love
    Maybe this is not… this is not a sin

    And to write on my diary
    That I close the door in your face
    As if It was a romance 
    or a fiction
    Thinking that after all the world
    Has given you no more 
    Of what  It has taken from you
    But such a carelessness she was.
    And I rest against a wall
    With nothing in one hand
    and in the other 
    an open book I will give to you.
    And to throw all over the air
    three thousand pieces of a puzzle
    to tell you then
    "Well now I'm picking it up"

    [Chorus]

    But you know that the fantasy 
    gives you a lot after all
    and you look at her going away
    while the sea doesn't hear you
    And you continue 
    to daydream
    knowing that the reality
    takes you by the hand
    So "Bye" little, stupid, woman
    run up in the sky
    anyway I won't give you a hand   
    least of all a foot
    and then if I'd tell you what I think
    Troia would not have a horse
    but a big arquebus 
    instead of the boundary wall

    [Chorus]

    The trouble is that I look at you
    even without knowing the past
    and I greet you from the train
    with a letter never sent in my hand.
    And to sing to feel stronger
    while maybe the sky is grey
    and you slap me on my shoulder,
    of course, 'cause today it is Monday.
    And I don't go to the cinema anymore 
    and I have no eyes to see
    but your bottom
    has been stolen by and old sailor man
    Who told me he saw you naked there
    at the dock 24
    but I will never go
    to the dock 24

    And you are only… disappointment
    and I've never understood you

    Then, actually, I've looked for you there,
    from the port walls,
    but suddenly I've listened to 
    a cry coming from the sky.
    I've looked at the sky 
    and I've understood that the sea
    has stolen two stars 
    from the sky crying.
    "Damn" I said to myself.
    "That’s wrong,
    I better call John
    to give me two tunes."
    But the Swan has flied away
    and with him you laughing loud
    And I've shot you with no remorse
    But, as always, you have won

    [Chorus]

    Monza  8 Dicembre 1980  © Marco Giunco 2000 

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