Campli, Panorama; veduta
da sud-est.
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INTRODUZIONE
Il Re di una terra lontana,
dotato di molto intelletto, sognò un paese i cui abitanti erano
di intelligenza superiore.
Decise allora di verificarne
l'esistenza, inviandovi tre suoi sudditi: un arrotino, un mietitore ed
uno spazzacamino. I tre si posero in viaggio e giunti che furono fecero
delle sorprendenti scoperte. La prima di queste fu il modo "geniale" per
tramandare ai nipoti ed ai pronipoti le storie dei loro antenati. Quella
gente non poteva perdere tempo per imparare a scrivere allora incideva
segni e figure sulla creta ancora fresca delle lapidi cimiteriali che raccontavano
la storia di ciascun defunto e che solo essa sapeva interpretare.
Ben presto, però, anche
i tre stranieri, studiando attentamente quei segni mentre erano in attesa
di essere ricevuti dal Sindaco, ne compresero il significato. Appresero,
così, che gli abitanti di quel felice paese erano capaci di risolvere
con "acume" tutti i loro problemi e fu anche facile carpirne le abitudini.
Il Sindaco li riuniva, per
ogni piccola decisione, in una sala posta al primo piano della "Casa del
Consiglio", una casa priva di scalinata ma dal rimedio "intelligente":
era stata dotata di fune, carrucola ed asse di legno all'estremità,
quale comodo sedile; sicché, quelli che dovevano salire al piano
superiore vi venivano issati a forza di braccia.
E così fu per i tre
ospiti. |